Piotr Zielinski, protagonista con una doppietta in Napoli-Milan. Afp
if (utag_data.switchAdv2017 == false || typeof(utag_data.switchAdv2017) == “undefined”) {jQuery(“rcsad_Bottom1″).after(”);} Se la storiella dellrsquo;allievo e del maestro � stata la pi� abusata in settimana, un motivo ci sar� pure. Mai dare per morto il maestro. Ne sa qualcosa Gattuso, che ha assistito impotente alla risurrezione di Ancelotti in meno di un tempo: da 0-2 a 3-2. Il Milan manda in malora una vittoria che aveva tutte le possibilit� di condurre in porto e si mangia mani e avambracci: sprecare un doppio vantaggio contro un avversario che non stava dando cenni di vita � un delitto. Il Napoli per�, a parte il lunghissimo blackout della prima frazione e dei primi minuti della ripresa, merita un applauso: � lrsquo;ennesima prova che nel calcio vale la pena crederci fino alla fine. xF130;
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GalleriaAncelotti e Gattuso si ritrovano. Al San Paolo il lungo abbraccioSHARExF13E;xF25C;
lE SCELTE mdash; Rispetto alla sfida con la Lazio, Ancelotti ha cambiato soltanto il portiere. Ballottaggio era, e ballottaggio � stato fino allrsquo;ultimo: lrsquo;ha spuntata Ospina, scelta che porta a pensare come nella testa di Carletto le gerarchie fra i pali abbiano ormai preso forma. Il resto � stata la fotocopia della squadra che ha sbancato lrsquo;Olimpico, con attacco affidato ai tre tenori Callejon-Milik-Insigne e Mertens riservista deluxe pronto allrsquo;impiego. Il Milan alla fine � stato molto pi� vecchio che nuovo: lrsquo;unica faccia diversa rispetto alla scorsa stagione era Higuain ndash; massacrato di fischi e insulti dal suo ex pubblico come da copione -, affiancato da Suso e da Borini, con Bonaventura nella posizione canonica in mediana. Gattuso ha preferito puntare su meccanismi e gambe conosciute, rinviando il debutto dal primo minuto di Bakayoko. Napoli-Milan 3-2, gli scatti pi� belli della notte pazza del San PaoloDIFFERENZE mdash; Al fischio drsquo;inizio la grande differenza fra le due squadre era molto semplice: il Napoli si era gi� esibito una volta, a Roma, conquistando tre punti pesantissimi al termine di una prova opaca per la prima mezzora e molto pi� convincente dopo. Ci pu� stare, quando cambia un allenatore. Il Milan invece era unrsquo;incognita pi� o meno totale. Pi� che negli interpreti, soprattutto nelle condizioni atletiche e nei risultati del lavoro tattico di Gattuso, che questrsquo; anno ha potuto iniziare a spiegare il suo calcio da luglio. Una differenza sostanziale rispetto alla scora stagione. Ebbene, il Napoli ha ripetuto lo spartito di Roma: lento, quindi piuttosto prevedibile, e poco aggressivo quando la palla gravitava nei dintorni della porta di Donnarumma. Il grosso problema � stato che allrsquo;Olimpico a un certo punto la luce si � accesa. Stavolta la prima frazione � filata via cos�, senza un vero strappo, se non un paio di fiammate frutto di lampi isolati e non di una vera e propria pressione. Il Milan ovviamente ha ringraziato sentitamente, ma sarebbe ingiusto e riduttivo segnalare soltanto i demeriti azzurri: il lavoro di Gattuso si vede eccome. Sia nelle uscite da situazioni di disagio ndash; i rossoneri hanno perso diversi palloni, ma per errori tecnici e non tattici -, sia nello sviluppo del gioco. Lrsquo;azione del gol, per esempio, � stata magnifica nellrsquo;efficacia: lancio teso di Suso dallrsquo;altra parte del campo per Borini, sponda di testa per Bonaventura e tiro secco e centrale da dentro lrsquo;area su cui Ospina probabilmente era mal piazzato. Una manovra avvolgente e fluida che i rossoneri sono riusciti a portare a conclusione pi� di una volta. Altre segnalazioni di cronaca spicciola: un cross al veleno in area piccola di Bonaventura su cui non � arrivato nessuno e un tiro al volo di Callejon fuori di un soffio. CHE RIMONTA! mdash; Nella ripresa il Milan ha dato lrsquo;impressione di mettere la pietra tombale sulla sfida, quando dopo quattro minuti Calabria, servito da Suso sulla corsa, ha infilato Ospina ndash; anche in questo caso non molto reattivo ndash; con un diagonale rasoterra sul palo lontano. Unrsquo;impressione dovuta alla mancanza di reazione azzurra. A rimettere in gioco il Napoli ci ha pensato Zielinski, su gentile omaggio di Biglia, che ha perso un pallone sanguinoso in mediana (il quarto di una serata da dimenticare), permettendo al polacco di prendere la mira e superare Donnarumma. Era la scossa che il Napoli stava aspettando, perch� da l� in avanti il Milan ha continuato a perdere metri e lrsquo;ingresso di Mertens per Hamsik, con passaggio al 4-2-3-1 ha completato lrsquo;opera. ZielinskI ha concluso la serata da protagonista al 22rsquo; con il tiro al volo che ha portato gli azzurri al pareggio, e a quel punto ndash; a parte una fiammata di Higuain, servito pochissimo nellrsquo;arco di tutto il match ndash; il Milan non � pi� stato in grado di opporre resistenza. Il gol della vittoria � arrivato da Mertens su un cross di Allan che ha tagliato tutta lrsquo;area rossonera mettendo fuori causa anche Donnarumma. San Paolo in festa, Milan sotto shock: restare in vantaggio per un tempo e mezzo e tornare a casa senza un punto � una lezione durissima.Dal nostro inviatonbsp;Marco Pasottonbsp;copy; riproduzione riservatascrivi il tuo commento