Il presidente del Coni, Giovanni Malag�. Ansa
if (utag_data.switchAdv2017 == false || typeof(utag_data.switchAdv2017) == “undefined”) {jQuery(“rcsad_Bottom1″).after(”);}Non � stata un’estate semplice per il calcio italiano, tra squadre fuori dai campionati e una lunga lista di ricorsi. Ieri � partita la Serie B a 19 squadre, ma le sentenze della giustizia sportiva rischiano di riportare il numero di partecipanti a 22 con importanti riflessi sulle serie inferiori (il 7 settembre � atteso il verdetto del Collegio di Garanzia del Coni sul blocco dei ripescaggi). Dal Meeting di Rimini, Giovanni Malag� � intervenuto sui temi pi� caldi del calcio mettendo in cima alle priorit� la riforma dei tornei: “Mi sembra che tutti o quasi tutti i dirigenti sportivi del calcio degli ultimi anni sono sempre stati concordi nel dire che la madre di tutte le battaglie � la riforma dei campionati – ha detto il presidente del Coni a margine di uno degli appuntamenti della manifestazione -: che si cominci dalla Serie A o dalla Serie B o dalle leghe minori non sta a me dirlo, per� � chiaro che il sistema calcio � acclarato che non regge con il numero di squadre al quale ci siamo abituati anni fa”. A chi gli ha prospettato l’ipotesi di una Serie A ridotta a 16 squadre, Malag� ha risposto cos�: “Paesi pi� ricchi di noi ci hanno superato e hanno affrontato da tempo questo discorso”. Poi ha aggiunto: “Io posso parlare perch� per qualche mese ho fatto il commissario della Lega di Serie A. Mi sembra che sia sotto gli occhi di tutti che sia stato un percorso non so se fortunato ma quanto meno di successo: noi dovevamo sistemare lo statuto, dare una “governance” e chiudere la non semplice vicenda dei diritti televisivi”.CAOS SERIE inferiori mdash; “Sicuramente nel sistema c’� qualcosa che non va, lo riconoscono tutti perch� se dopo un cos� lungo periodo di tempo, ci sono reiteratamente una serie di societ� che non reggono il peso della stagione, con disfunzioni per tutto il sistema, penso che ci sia da fare una riflessione”, ha aggiunto Malag�, rispondendo alle domande sulla situazione della Serie B, partita ieri a 19 squadre, e della Lega Pro. Chiusura sulla minaccia di sciopero da parte dei calciatori: “Ci mancherebbe solo che anch’io entrassi in questo vortice, mi sembra che diversi di questi temi siano all’ordine del giorno delle componenti della giustizia sportiva: penso che sia giusto aspettare i tempi e le valutazione evitando strumentalizzazioni di tirare qualcuno per la giacchetta”.Cristiano Ronaldo testimonial di Dazn: “Alla Juve anche per la standing ovation dopo la rovesciata”nbsp;Gasportnbsp;copy; riproduzione riservatascrivi il tuo commento